Y-SPOT

Client
(Y) SPOT
Production & Creative Direction
STUDIO MULIERIS
Y Spot, o (Y), è un brand italiano dedicato al benessere sessuale e al piacere delle donne in particolare. Una realtà nuova dall’estetica distintiva e diversa al servizio di una missione chiara: normalizzare la masturbazione femminile e promuovere un dialogo aperto e libero sulle tematiche sessuali.Y Spot, o (Y), è un brand italiano dedicato al benessere sessuale e al piacere delle donne in particolare. Una realtà nuova dall’estetica distintiva e diversa al servizio di una missione chiara: normalizzare la masturbazione femminile e promuovere un dialogo aperto e libero sulle tematiche sessuali.
Come ci si sente ad essere un brand italiano di sex toy nel 2020 — momento in cui, nel nostro paese, il discorso della self-pleasure è (purtroppo) ancora tabù?
In realtà è proprio quello il motivo principale per il quale siamo entrati sul mercato del benessere sessuale con un focus sull’Italia, perché nel 2020 è importante che quei temi vengano approcciati e discussi in modo libero e privo di vergogna o imbarazzo. Il piacere sessuale è definito come diritto umano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quindi è davvero ora che la sua ricerca venga normalizzata. Il self-pleasure non è una sottoforma di sessualità, ma uno dei pilastri di una vita sessuale ricca e consapevole. Quello che ancora manca in molti paesi è la giusta educazione sessuale. Oggi il discorso è quasi esclusivamente impostato sulla prevenzione; si parla di sesso in termini di rischi, con un linguaggio negativo. È quindi fondamentale aggiungere una componente di pedagogia positiva a supporto dello sviluppo sessuale individuale.
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Nonostante al momento il vostro sia un brand tutto dedicato al piacere della vagina, ci sono anche degli uomini nel vostro team: che accento diverso pongono su questo tipo di piacere?
Uno dei punti di forza nel nostro team è proprio quello: siamo un team misto con punti di vista diversi ma complementari. È importante che un progetto creato per promuovere il benessere sessuale femminile venga anche portato e difeso da uomini; se vogliamo che le cose cambino è fondamentale che la conversazione non si limiti alla sfera femminile ma che coinvolga tutti, proprio perché il male gaze è tra i motivi principali per cui si è creata una cultura della vergogna intorno al tema della masturbazione e in generale su tutte le questioni legate alla vagina. Per quello gli uomini di (Y) contribuiscono a definire una visione a 360 gradi del benessere sessuale, per cercare di avviare un dialogo tra le parti, e per educare le donne, le coppie ma anche gli uomini sul tema del piacere femminile e su quanto il vibratore possa diventare uno strumento di massimizzazione del piacere nella coppia.
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Volete abbattere la pleasure-gap: secondo voi quali errori si compiono ancora (magari involontariamente) che portano avanti questa problematica?
Qui introduciamo una variabile non ancora menzionata sopra: il genere. Purtroppo quello che il pleasure gap ci conferma in maniera statistica è che uomini e donne non sono uguali di fronte al piacere sessuale. Ci sono diversi aspetti che spiegano il fatto che le donne accedano meno facilmente all’orgasmo durante i rapporti con un partner (il gap maggiore si nota nei rapporti eterosessuali), tra cui: il fatto che la penetrazione rimanga troppo spesso il focus principale; il fatto che nella maggior parte dei casi l’eiaculazione maschile sia vissuta come la conclusione del rapporto; e il fatto che ancora ci sia una conoscenza troppo parziale dell’anatomia delle donne e delle dinamiche del piacere femminile. Quello da parte degli uomini ma anche delle donne stesse: infatti, oltre al regalarci orgasmi molto più facilmente, la masturbazione è anche il miglior metodo per capire il funzionamento del proprio corpo, quello che ci piace, quello che funziona e quello che non funziona per niente. Senza poi escludere il fatto di introdurre un toy nei giochi in due.
Qual è stato il vostro primo sex toy? C’è stato dell’imbarazzo durante le prime esperienze?
Per tutti il primo acquisto è stato un sex toy da usare nel contesto di una sessualità di coppia: per qualcuno è stato uno stimolatore clitorideo esterno, antiestetico ma funzionale, mentre per qualcun’altro è stato addirittura uno strap-on color carne abbastanza inquietante, seguito da un vibratore altrettanto brutto, nel solito viola, con aggiunta di glitter... Il classico sex toy che finisce nel cassetto delle mutande per non uscire mai più. Tutti ci siamo accordati su quanto le esperienze fossero state insoddisfacenti: gli store in cui avevamo acquistato quei prodotti non erano molto invoglianti, e l’atmosfera non risultava per niente erotica o seducente. Oltre al pizzico d’imbarazzo, abbiamo soprattutto provato delusione in quanto non ci riconoscevamo né nei prodotti, né nel modo in cui venivano venduti.
In quale direzione punta il brand (Y) nel prossimo futuro?
(Y) è nato da poco meno di un’anno e stiamo ancora facendo un lavoro di introduzione del brand, cercando di comunicare i nostri valori e la nostra missione di normalizzazione del self-pleasure. La nostra è una delle realtà che si stanno impegnando perché il benessere sessuale venga apprezzato e capito meglio in Italia e stiamo infatti cercando di sviluppare collaborazioni in questa direzione, per creare sinergie ed effettivamente cambiare le cose. Detto quello, stiamo anche progettando di espanderci verso altri paesi europei. Lato prodotto ci stiamo impegnando per ampliare la nostra offerta con prodotti complementari, che possano inserirsi in tutti i momenti e le esigenze legate al benessere sessuale. Le idee sono tante, così come lo è la nostra energia, e siamo davvero entusiasti di poter essere tra i protagonisti di questa nuova rivoluzione del piacere.