Loft Vintage
EDITORIAL
Photography and Words by
SARALORUSSO

Da quale esigenza nasce LoftVintage e qual è il suo obiettivo finale?
LoftVintage è un progetto nato a settembre del 2020 dalla coesione di due entità e visioni molto diverse, quella di Gioia e di Matilde.
Gioia, ragazza ventottenne laureata in disegno industriale a Firenze, si auto-definisce vera e propria accumulatrice seriale, ma con una visione precisa e strutturata che si nutre del bisogno perpetuo di cercare cose, arredi e vestiti, un tempo appartenuti al passato, e adesso, abbandonati a se stessi. Il suo prendersi cura degli oggetti da lei selezionati e amorevolmente custoditi, si concretizza in un modello di vita sostenibile e unico, che si nutre della singolare bellezza di ogni oggetto. Matilde, invece, ha ventitré anni e si sta laureando in Fashion art direction, da sempre appassionata di vestiario utilitaristico, ovvero di quei vecchi capi militari e da lavoro maschili, ha iniziato a raccogliere pezzi unici trovabili soltanto in quei grandi archivi storici vintage, grazie a suo padre. Ciò che da sempre affascina Matilde è la profonda bellezza dell’usura e dei segni irremovibili che il tempo, e chi l’ha vissuto, lascia su ogni capo. Una caratteristica che nessun vestito nuovo potrà mai replicare.
Il progetto di LoftVintage prende vita precisamente quando io e Gio, ci trasferiamo nel dicembre del 2019 in un piccolo loft industriale dismesso, uno spazio privo di pareti e divisori, con una grande finestra sulla strada.
Proprio grazie alla sua conformazione architettonica e nella sua essenzialità, , l’open space del loft si presta perfettamente sia come studio che come abitazione. Così comincia il nostro percorso nella creazione di un vero e proprio microcosmo intimo che, stimolato dal luogo fisico si concretizza in una dimensione di ricerca creativa. All’interno del nostro spazio bianco e incontaminato, abbiamo intrapreso un percorso di riflessione e introspezione, sul ruolo che gli abiti e gli oggetti rivestono nel privato; perché, per me e Gioia è fondamentale che, ogni elemento concreto abbia un ruolo specifico e sensato nell’ideazione di uno spazio armonico, perché per vivere in pace e serenità, si deve entrare in profonda connessione con lo spazio chiuso, e tutti gli oggetti di cui si riempie, devono essere in estrema sintonia l’uno con l’altro.
Questa profonda riflessione, ha inizialmente preso vita in forma di gioco, riflettendosi sulle nostre passioni comuni, come la passione per la ricerca, e la quotidiana voglia di conoscere e scoprire cose nuove, consolidandosi così come parte essenziale del progetto. l’istinto di entrambe, unito, ci ha spinte non più a rivolgerci verso una dimensione intima ma a ricercare anche uno scambio verso l’esterno, così da creare, in definitiva una vera e propria collaborazione lavorativa.

Da dove nasce l’idea di fare della propria casa un vero e proprio spazio in cui acquistare dei capi vintage?
Il loft ci ha permesso di trovare uno scopo comune non solo come coppia ma anche come lavoratrici del settore. Dopo i mesi di quarantena, durante i quali abbiamo creato e sperimentato quasi per gioco, ci siamo rese conto che la nostra dimensione intima aveva bisogno del contatto diretto con l’esterno. Ed è così che abbiamo cominciato ad aprire le porte agli amici, perché senza risposte concrete, il loft non riuscirebbe a trasformasi in qualcosa di reale e tangibile. Ed è proprio qui che entra in gioco l’importanza fisica del luogo, perché questo deve stimolare la fantasia di chi ne fa parte e deve gettare le basi per un dialogo costruttivo, senza limitazioni di pensiero e di età.
Senza questo luogo di scambio, il progetto non potrebbe raccontare la nostra esperienza così intima e consapevole, ed è per questo che vivere nello stesso posto in cui lavoriamo rappresenta
lo stimolo vitale del Loft. La nostra collezione si concentra sulla ristrutturazione e la custodia di quegli oggetti, ingiustamente abbandonati, e di quei capi vintage considerati ormai vecchi e trasandati, così da poterli reinserire in un nuovo e giovane contesto sociale e farli conoscere agli altri. Per Loft è fondamentale mescolare la quotidianità privata con il lavoro, di modo tale che la nostra visione possa essere apprezzata e condivisa da chi vuole conoscerci. Loft non segue il business frenetico del mercato bensì trova la sua forma di espressione nella coesione di mondi diversi, plasmando la nostra soggettività sulle richieste degli altri, al fine di trovare un punto d’incontro tra ciò che offriamo e ciò che il cliente vorrebbe. Loft è uno spazio che evolve secondo le nostre tempistiche e le nostre necessità, dove ciò che conta è la condivisione di un modello di vita semplice e efficace. Siamo convinte che condividere la nostra casa possa avvicinare le persone alla nostra visione e creare una base di sviluppo sostenibile.

Su quale criterio vi basate per la selezione dei prodotti?
La scelta dei prodotti di Loft si basa per un buon 80% sul recupero di capi provenienti da associazioni di beneficenza, che ci permettono sia di sostenere e contribuire a cause sociali, e d’altra parte di creare un modello ecosostenibile attraverso la scelta di un’economia circolare, perché il riciclo, inteso sia come recupero che come riutilizzo di capi e oggetti che non hanno perso la loro qualità, ci permette di dare un’alternativa concreta ai ragazzi che ancora scelgono le grandi multinazionali anonime e consumistiche. Proprio per questo la nostra collezione non presenta soltanto pezzi vintage di alta moda, ma presenta una selezione di capi semplici, in cui la qualità del materiale e la resistenza sono i fattori più importanti. Ciò che a loft interessa è far vedere come determinati capi possano essere messi in risalto, attraverso accostamenti inusuali, dove il gioco dei colori rivela sempre qualcosa di nuovo inaspettato. La nostra attenzione, non si pone sulla scelta di capi esteticamente stravaganti, ma amiamo mettere insieme cose che vengono trasmesse attraverso il nostro punto di vista e il nostro storytelling. Dunque, il bisogno di creare sempre nuovi accostamenti, ci stimola a guardare tutto con molta attenzione, a conoscere vecchie realtà e ad immaginare quella vita che i capi scelti hanno avuto nel passato.

I capi da voi selezionati riflettono il vostro modo di vedere il mondo? Se si, in che modo?
I capi selezionati e dolcemente custoditi nel Loft, sono in stretta connessione con la nostra personalità, poiché nel momento della scelta, entrambe ci lasciamo trascinare dalla reazione istintiva che un capo ci trasmette, il tatto e la vista sono elementi fondamentali nella scelta, cerchiamo di selezionare colori dolci, vivi e che siano in sintonia con i colori dello spazio, così da creare una sensazione di calma e serenità. Per fare ciò, i capi vengono esposti secondo criteri estetici mirati, così da non sovrastare la presenza degli altri elementi, e incuriosire le persone con la loro tenue bellezza. Non ci interessa pertanto presentare una scelta di quantità, ma riteniamo fondamentale avere una selezione ristretta, che possa aiutarci a mettere in luce il valore di ogni singolo capo, e che renda consapevoli i clienti della loro qualità.
LoftVintage promuove una soluzione etica alternativa, vi andrebbe di parlarci meglio di come la sostiene?
Il nostro progetto parte da una riflessione di vita molto personale, che non ha lo scopo di imporre la propria visione su quella degli altri, ma piuttosto cerca di dare una visione alternativa alla quale tutti possono aspirare. Il Loft infatti nasce come posto di scambio in cui, in un momento di estrema crisi sociale come questo, tutti possono farne parte e di conseguenza portare qualcosa di nuovo, idee, sensazioni e parole che in qualche modo ci aiutano a sostenere e a credere nel progetto. Proprio grazie al tempo passato con tutte le persone venute al loft, crediamo di dare un alternativa concreta a quel modello economico non più accettabile. Attraverso quindi le nostre scelte e grazie agli stimoli esterni, sentiamo la necessità di fare un passo indietro, recuperando dal passato prodotti di qualità creati per durare. Quello che vorremmo trasmettere agli altri è proprio il fatto che l’estrema accessibilità che caratterizza la nostra epoca ha portato a svalutare il concetto stesso di moda.