Il mondo creativo di Arcadia nasce dalla vivacità della scena artistica e musicale milanese, linfa vitale di un progetto che fonde con sensibilità elementi di performance, musica e omaggio artistico. Arcadia è un’esperienza multisensoriale che trova espressione nel mistico e nella potenza evocativa della musica pop elettronica. Incarnata da Stefano Filipponi, l’incontro con l’arte del drag rappresenta un outlet comunicativo che esplora le sfumature della perfomance e le unisce a sonorità contemporanee e temi provocatori.
Il suo nuovo singolo "Chimere", è un brano che trasuda energia e passione, guidando l'ascoltatore attraverso un viaggio tra amore, desiderio e autoesplorazione. Ambientato nella periferia di Milano nord, "Chimere" racconta una storia d'amore incendiaria, in cui le emozioni si fondono con la cruda realtà dei rapporti umani.
Arcadia diventa protagonista di un racconto che va oltre il semplice concetto di artista. Attraverso l’uso del make-up e della perfomance, il teatro di Arcadia diventa uno spazio sicuro, dove la profondità delle emozioni umane trova libertà espressiva. La sua forza comunicativa trascende i canoni dell’interpretazione musicale toccando temi tratti dall’arte contemporanea e dalle opere liriche: nel tessuto stesso del progetto si annidano infatti riferimenti all'opera dell’artista Chiara Fumai. Questo legame con l'arte si riflette non solo nel contenuto, ma anche nelle scelte visive e concettuali che definiscono il mondo mistico di Arcadia. Stefano abbraccia una serie di metodicità artistiche come l’appropriazionismo: come Chiara Fumai prima di lui, prende elementi preesistenti e li trasforma, conferendo loro nuove sfaccettature e significati.
Questa continua reinterpretazione del passato è un omaggio alle figure marginalizzate e un'esplorazione dell'identità e della memoria collettiva.
Il video di "Chimere" è un tripudio di simboli e figure femminili, ognuna pregnante di significato e carisma. Da Penelope a Shahrazād, dall'Incendiaria alla Medium, ogni personaggio contribuisce a creare un mosaico di identità e storie, unendo passato e presente in una narrazione irriverente.
Come hai sviluppato il personaggio di Arcadia e quale ruolo svolge nella tua espressione artistica?
Avevo bisogno di trovare uno spazio terapeutico che mi permettesse di abbracciare quelle vulnerabilità che, ancora oggi, faccio fatica ad accettare. Così ho fatto nascere Arcadia, un’imperatrice amorevole che ingloba nel suo ventre tutte le parti di me, soprattutto quelle che trovo ancora respingenti. Arcadia è uno spazio di libertà dove posso sperimentare e giocare con le diverse sfumature del mio essere.
Nel video di "Chimere", hai omaggiato Chiara Fumai tenendo in mano il libro "Poems I Will Never Release". Puoi condividere cosa significa per te questo omaggio e come l'opera abbia influenzato la tua arte?
Sono stato assistente di Chiara Fumai nel 2014 e posso dire che è stata la mia prima e vera maestra: la comprensione della sua arte mi ha ispirato a dar vita, qualche anno più tardi, ad Arcadia. Nella prima scena del video tengo in mano “Poems I Will Never Release”, il libro che propone una prima analisi sistematica della sua opera. Oltre all’aspetto performativo, un elemento che mi ha fortemente influenzato è l'appropriazionismo. Chiara Fumai prendeva le parole di altri e le trasformava per comunicare un nuovo significato. Rubava dalla storia e lo ricelebrava per conferire nuovo senso a delle figure marginalizzate, quasi sempre donne “irregolari”.
Oltre a questa metodologia mi ha insegnato che non ci sono vie di mezzo nell’arte, che ci devono essere passione e autenticità. È quello che cerco di fare con Arcadia, un personaggio creato dalla fantasia ma vero più che mai, per me.
Come le figure di Penelope e Shahrazād presenti nel video musicale si legano al tema dell'autodeterminazione che traspare dalla tua musica?
Con l’intento di omaggiare Chiara, ho deciso di far vivere nel video di Chimere sei figure carismatiche e pregne di significato: Penelope che chiede un riscatto dal suo ruolo marginale di moglie diventando protagonista o Shahrazād che vince sul signore carnefice grazie all’astuzia e alla favella ammaliatrice. Il femminile che prega e dona in abbondanza attraverso l’antropomorfismo dell’Ex Voto; Arcadia l’Incendiaria; la Cartomante e infine la Medium, come esplicito omaggio alla scrittura automatica di Chiara e a uno dei suoi personaggi più amato, Eusapia Palladino.
"Chimere" è descritto come un inno alle persone che si sentono un collage di pezzi e ferite diverse. Come ti senti riguardo a questo messaggio e come cerchi di trasmetterlo attraverso la tua musica e le tue performance?
Ogni mio brano è profondamente personale ed è scritto con l’intento di rielaborare un’esperienza, spesso dolorosa, o esorcizzare una paura, così la mia musica diventa uno specchio del mio percorso, fatto di cicatrici e nuove consapevolezze. Ognuno di noi è una chimera fatta di incontri e diverse verità, con la propria e unica storia; credo dunque sia sbagliato uniformare le persone sotto a stemmi precisi. Le cicatrici delle “Chimere” tengono unite identità frammentate e in continua evoluzione, mai ferme o cristallizzate in stereotipi di qualsiasi tipo. La mia musica vuole essere un patchwork di colori e diverse sfumature, così come lo è Arcadia nelle sue performance.
Quali sono i prossimi passi per Arcadia? Hai dei progetti futuri o delle collaborazioni in programma che vorresti condividere?
Ho diversi progetti in lavorazione, tra cui uno che vede un’Arcadia rispolverata e ringiovanita di qualche centinaio di anni – sarà una veste inedita per me, aspettatevi di tutto!
Il prossimo step, il più importante, è l’uscita del mio primo album che racchiude i brani già usciti di Arcadia e nuove composizioni, previsto per il prossimo autunno. Sarò uno scrigno molto personale con brani più pop e spensierati alternati a liriche corali, un mix di sacro e profano, proprio nel pieno stile Arcadia.
Cards Antonio Miucci
Ex voto Mattia Attore
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