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Body Conversation meet Body Environments - Lo stupore radicale di muovere il corpo

  • Marika Zaramella
  • 19 giu
  • Tempo di lettura: 4 min

Ho conosciuto Francesca ad ottobre, quando mi ha invitata a partecipare al suo progetto di danza intuitiva e sperimentale, Archaeo Choreology. Avevo sentito molto parlare di lei e dei suoi progetti, ma non sapevo davvero cosa aspettarmi finchè non l’ho conosciuta. Francesca Mariano, in arte Serpentine Dance, è un’artista che lavora con la danza, il suono, e il movimento somatico. La sua ricerca artistica si radica nel corpo: ha studiato danza contemporanea in Brasile, ‘Expressive Arts Therapy’ con Anna Halprin al Tamalpa Institute (USA), è inoltre facilitatrice somatica certificata e Reiki practitioner. La metodologia di Francesca intreccia diverse pratiche corporee alla danza, l’healing e l’eco-femminismo, dando forma a un’originale e personalissima attività creativa che ha bisogno di esistere e resistere in città come Milano. Nel 2018 ha fondato Serpentine Dance Studio e Archaeo Choreology, progetti legati alla celebrazione del corpo e la sua guarigione attraverso il movimento e l’utilizzo della voce. Nel suo portfolio vanta esibizioni in diverse istituzioni nel mondo dell’arte come il Peggy Guggenheim Collection, Museo MADRE, the University of California Santa Barbara, ma anche festival come LOST Festival, C2C Festival e molto altro. 


Le sue pratiche artistiche si interrogano costantemente sulla multidimensionalità del sentire. L’arte viene vissuta come uno spazio di meraviglia, di stupore radicale, che ci permette di espandere la percezione e immaginare altri modi di stare al mondo. F: “Penso che se con la musica mi permetto di volare con la fantasia, in un’espansione senza confini, la somatica, invece, mi aiuta a restare radicata nell’esperienza fisica ed emotiva. In qualche modo, questi due mondi si complementano: uno spinge verso l’infinito e l’immaginazione, l’altro riporta alla terra e alla concretezza dell’esperienza vissuta.” 


Per questo motivo è particolarmente difficile raccontare un progetto come il suo, che ha bisogno di essere sentito e sperimentato. Quando ho partecipato ad Archaeo Choreology a ottobre, ho scoperto un percorso di danza intuitiva che fondeva passato, presente e futuro, in un ecosistema introspettivo e allo stesso tempo comunitario. Abbiamo esplorato nozioni di storia dell’arte, storia della danza e somatica, fondendole con le memorie motorie dei nostri corpi. Non c’erano coreografie estrinseche, l’unica coreografia era quella dell’istinto. Questa pratica ha aperto in me un inesplorato ed elettrizzante dialogo interiore. Questa pratica ha allargato i miei orizzonti - non solo verso gli abissi di me stessa - ma anche verso la cura del collettivo. L’ho vissuto come un grande contenitore creativo dove ho reimparato a connettermi con fiducia all’altro, un luogo dove co-creare un modo nuovo di vivere l’emotività, non segreto e solitario, ma condiviso e in ascolto. Questo workshop è stato per me esperienza di un modo nuovo di fare comunità. 

F: “sentivo l’urgenza di portare a Milano - città densa, frenetica, spesso dominata dalla performance e dalla velocità – un approccio diverso: uno spazio per un corpo situato, che ascolta. È un progetto che prende forma attraverso la relazione tra corpo, memoria e mito, dove il movimento è sempre attraversato da storie, geografie interiori e collettive. Ho scelto consapevolmente di non attingere a pratiche altrui in modo superficiale, come spesso accade in ambienti new age; credo nella contaminazione, ma solo quando nasce da un incontro reale e radicato, capace di generare nuove possibilità. Lavoro quindi a partire dalla memoria del corpo, dai gesti dimenticati, in un’ottica trasformativa, che restituisce al corpo la sua dimensione mitologica e politica. Quando parlo di mitologia mi riferisco a quella dimensione ciclica della vita che il rito mette in atto, e che nel mondo moderno non abbiamo la possibilita di esperire. Questo toglie grande vitalità ai nostri processi personali e collettivi. Grazie al supporto di Combo siamo riusciti a dare una continuità annuale al progetto.” 


Il progetto continua infatti ad esistere tutto l’anno, cambiando forma insieme alle stagioni e ai diversi contesti architettonici. Body Environments è la proposta primaverile del progetto, immerso nel contesto urbano milanese. Un ritorno all’immaginazione in una città adulta che ha dimenticato la sacralità del gioco. Per questa edizione abbiamo lavorato con il tempietto del Cagnola, l’albero madre del parco della Guastalla, la conca dell'Incoronata, e piazza Gae Aulenti. 

F: “Body Environments è nato dal desiderio di guardare ad alcuni luoghi architettonicamente suggestivi di Milano come presenze viventi che ci attraversano e ci influenzano. Volevo creare uno spazio poetico e collettivo dove potessimo abitare questi luoghi in modo sensibile, sentire come risuonano dentro di noi, come il corpo si fa archivio e canale di trasformazione. Vorrei che le partecipanti sentissero la possibilità di creare uno spazio prima di tutto per sé stesse, dove decostruire il male gaze ed attivare le loro risorse creative. Vorrei che vivessero l’esperienza come pratica di attraversamento, di esplorazione, di trasformazione. Il mio desiderio è che possano riappropriarsi della loro agency – intesa come capacità di scelta, di presenza, di responsabilità. Che sentano che il proprio corpo è valido, che ogni laboratorio è un luogo da cui emergono possibilità altre. E’ un’esperienza di scambio anche per me, la parte più stimolante è sempre l’incontro. Ogni gruppo genera una sinergia unica, fatta di cortocircuiti creativi che spesso danno vita a momenti davvero sorprendenti. In questa dimensione collettiva si attiva un sostegno reciproco, un ascolto che va oltre il verbale. Ogni persona porta con sé qualcosa di profondamente personale, e questo rende ogni esperienza diversa. L’incontro con l’altro diventa un invito costante a sperimentare, un invito per me a nuove possibilità, a modulare le proposte in base a chi ho davanti. È un processo vivo, reciproco, in continua trasformazione, che nutre profondamente la mia pratica.” 

Prossimi appuntamenti e workshop annuali: - Il prossimo appuntamento IRL sarà ‘La Pietra che Respira’, un ritiro di pratiche somatiche legato all'ambiente in collaborazione con Dimora Casanoja a Noci, Puglia, dal 5 al 10 Ottobre. https://francescamariano.com/Workshop - Archaeo Choreology è un workshop invernale continuativo, ogni anno si svolge da Combo Milano (2026 date to be announced). - Body Environments è un workshop primaverile continuativo, ogni anno la location è diversa (2026 to be announced). 


Francesca riceve tutto l’anno anche privatamente, qui di seguito i contatti: - Archaeo Choreology https://francescamariano.com/Archao-Choreology @archaeochoreology per non perdere gli aggiornamenti e i prossimi workshop - Serpentine Dance Studio https://francescamariano.com/App @serpentinedance_studio per sessioni individuali di Francesca Mariano @serpentinedance 


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