Cecilia e LaParrocchiale: vino, famiglia e passione tra le vigne dell’Oltrepò
- Mulieris Magazine
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In un angolo rigoglioso dell’Oltrepò Pavese, tra filari di vigne e il profumo della tradizione, nasce la storia di Cecilia, una giovane donna “nata in una damigiana di vino”. Con uno sguardo rivolto al futuro e le radici ben piantate nella terra di famiglia, Cecilia ci racconta il suo percorso all’interno dell’azienda vitivinicola LaParrocchiale, fondata dai suoi genitori nel 1988. In questa intervista ci parla di eredità, sfide generazionali, creatività, e di come il vino sia diventato per lei non solo un lavoro, ma una vera e propria forma d’arte.

Chi è Cecilia? E la Parrocchiale?
Cecilia è una donna ‘nata in una damigiana di vino’, esattamente sono nata tra i vigneti dell’Oltrepo’ pavese e, per fortuna, appena ho iniziato a studiare e capirci di vino è diventata la mia passione. Passione che condivido con la mia famiglia, che nel 1988 ha fondato la nostra azienda vitivinicola LaParrocchiale, dove ci si occupa della divina arte dell’agricoltura e della creazione di vini.
L’eredità familiare è spesso un intreccio di tradizione e innovazione. Quando hai scelto di
raccogliere il testimone dell’azienda, qual è stato il tuo primo pensiero? Un atto di coraggio o di destino?
L’eredità familiare è un intreccio di davvero tante emozioni e confronti continui, di sicuro per me lavorare in azienda è stato inizialmente un destino, felice destino direi, perchè da sempre, anche quando studiavo, ho avuto la possibilità di inserire e abbinare il vino alle altre mie grandi passioni ( arte, design, musica ). Riconosco anche l’atto di coraggio, il riuscire a trovare un equilibrio tra questioni familiari e questioni lavorative non è sempre semplice; e soprattutto trovare un flusso semplice che unisce le generazioni, il connubio tra tradizione e innovazione, è spesso una ‘lotta’, ma ne vale sempre la pena.
In un settore storicamente dominato dagli uomini, hai mai dovuto lottare per affermare la tua
visione? Se sì, quale strategia hai adottato per far sentire la tua voce?
Sì è un settore storicamente dominato da uomini, anche se poi molte donne hanno fatto una grande differenza nell’ambito dei vini, devo dire che ho trovato una strada piena di gentleman per ciò’ che riguarda colleghi del settore, specialmente tra i miei coetanei. Poi nulla è semplice, pensando alla società odierna, ma penso di aver sempre trovato durante la mia esperienza lavorativa il modo di fare sentire la mia voce, su questo mi ritengo fortunata perchè ho spesso un bel carico di energie e di tante parole convincenti.
Raccontaci la storia delle vostre etichette
Le nostre ultime etichette nascono dalle mie mani, nel senso che mi sono occupata dello studio e sviluppo grafico, non ho avuti però troppo spazio decisionale perchè ero guidata dalle richieste di mio papà e di mio zio (penso i clienti più difficili che potevo desiderare :) )
Queste etichette sono state realizzate circa 15 anni fa, di sicuro ora avrei altre idee e mi piacerebbe cambiarle ancora.
Il passaggio generazionale in un’azienda porta con sé inevitabili confronti. Come hai trovato il tuo spazio senza tradire le radici?
Io sto tuttora creando il mio spazio, non vi è stato un vero e proprio passaggio, più un affiancamento. Mi occupo della parte di comunicazione, eventi, portfolio clienti, vendita e contabilità ; tutta la parte più digital del lavoro odierno. Penso che i settori dell’agricoltura e della vinificazione siano i più complicati per me da seguire ( occupandomi di tutt’altro ) ma per gestire una propria azienda bisogna sapere il più possibile, e trovare i giusti professionisti del settore anche se non è scontato e semplice.
Qual è il consiglio che daresti a una giovane donna che sogna di prendere in mano un’eredità familiare e farla sua?
A proposito di giovani donne, sono felice che nella nostra famiglia siamo in tante figure femminili, c’è sempre una bella magia di connessioni. Mia mamma ha sempre gestito tutto: contabilità, gestione, clienti, dipendenti, la cantina, tutto,,.. la chiamo l’incredibile Hulk; Camilla, mia cugina, ha iniziato a studiare tutta la parte più tecnica dei vini e mi sta affiancando negli eventi, è sempre una gioia avere energie in più con cui condividere gli sforzi e i risultati.
Il mio consiglio è quello di impostare un’attività familiare di qualsiasi tipo nella maniera più professionale possibile, definire i ruoli in azienda e rimanere sempre aggiornati sulle innovazioni, abbracciando però le tradizioni.



