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  • Laura Rositani

Marijana Jankovic: l’addomesticatrice di paesaggi


Foto di Emilija Stanšić

Per poter capire un corpo bisogna saperlo toccare con le orecchie e non solo con le mani. Lo stesso vale per le piante, gli occhi vanno tenuti chiusi. Così l’addomesticatrice di paesaggi può far danzare piante di stramonio. I fiori bianchi a campanella e i suoi frutti spinosi simili alle noci possono diventare amplificatori di un suono al limite dell’impercettibile. La sua natura rampicante e indomabile segue le coreografie di questa figura femminile che li dirige come in un’orchestra con il movimento delle sue braccia coperte da guanti in lattice rossi. I suoi capelli e il movimento ondulatorio delle piante si susseguono avanti e indietro. Ci spingono a chiudere anche i nostri occhi.

Lo stramonio è una pianta solanacea abituata ad adattarsi, a farsi spazio negli angoli meno accoglienti. Ha la forza di andare contro vento, di dare opinioni disturbanti, di tenere gli occhi bene aperti di fronte ad una realtà scomoda. L’ addomesticatrice invece, respira forte ma i suoi occhi rimangono sempre chiusi, sotto un ombretto ceruleo.

Tutti abbiamo desiderato in alcuni momenti di poter fermare il tempo in un fermo immagine infinito. Come se quel frammento potesse essere bloccato da un click tra lo stop e il play di un film. Stop, rewind, riavvolge il nastro dei pensieri. Tenendo ancora gli occhi serrati addenta una pesca, simbolo dell’eternità, per intrappolare la sua immagine e con essa la sua storia di addomesticatrice di paesaggi. Si rivela solo attraverso i filati, la lana intinta nei blu e gli azzurri ottenuti dalla macerazioni delle radici dell’indaco e dalle foglie del guado; e il rosa e rosso dalle radici essiccate della robbia. Così ritorna attraverso l’immaginario di Marijana Jankovic che ci riporta ad un universo di saperi al femminile su piante e tessitura.




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